Lo scorso 5 maggio come Brain_Unibo, una rete di studentesse e studenti, docenti e ricercatori, precari della didattica e della ricerca, abbiamo preso parola collettivamente e fuori dalle piattaforme virtuali sulle trasformazioni che coinvolgono l’Università. Davanti alla sede di ER.GO abbiamo reclamato un tavolo per chiedere conto pubblicamente alle istituzioni delle misure che intendono adottare per far fronte a una situazione che la pandemia ha esasperato, ma non generato
Nonostante le crescenti difficoltà economiche, il requisito del reddito è rimasto invariato, e valutato sulla base dell’ISEE 2018. Abbiamo richiesto l’immediata sospensione del sistema dei crediti nell’erogazione delle borse di studio, nell’assegnazione degli alloggi – sempre pochi rispetto al numero in aumento degli iscritti – nell’esenzione delle tasse e nel rinnovo dei permessi di soggiorno per studio per studenti e studentesse migranti. Non sono in alcun modo sufficienti la proroga per il conseguimento dei crediti riservata alle sole matricole, né i contributi straordinari per il rimborso degli affitti, riservati a studenti in difficoltà che non siano già beneficiari della borsa di studio. Questo anche considerando che la DAD ha complicato non poco lo studio e l’ottenimento dei crediti: le famose sim finanziate da Unibo non sono mai arrivate a molti studenti e studentesse.
Di fronte alle nostre rivendicazioni, alla presenza della stampa, tre funzionari Er.GO si sono impegnati a convocare entro due settimane un tavolo per discutere di borse di studio e crediti, di alloggi , nonché dei permessi di soggiorno e dell’eccessiva burocrazia che ci impone l’Università e che spesso rischia di interrompere il nostro percorso di studi .
Al momento però tutto tace. Per questo, con questa lettera pubblica inviata alla stampa, reclamiamo che il tavolo sia convocato al più presto e che lì siano presenti tutti i soggetti coinvolti nelle politiche regionali allo studio: ER.GO, UNIBO e la Regione Emilia-Romagna. Non accetteremo infatti il solito gioco allo scaricabarile tra le istituzioni: vogliamo risposte subito!
1) Ogni mora punitiva legata al pagamento delle tasse in ritardo deve essere immediatamente annullata e le tasse versate devono essere rimborsate.
2) Non accettiamo che il requisito del reddito venga valutato sulla base dell’ISEE relativo ai redditi del 2018. Non è ammissibile che per presentare l’ISEE corrente sia necessaria una variazione del 25% del reddito.
3) Rivendichiamo l’immediata sospensione del sistema dei crediti nell’erogazione delle borse di studio, nell’assegnazione degli alloggi, nella esenzione delle tasse e nel rinnovo dei permessi di soggiorno per studio per studenti e studentesse migranti. Le condizioni di studio e di lavoro sono cambiate e riteniamo che le misure prese ( mesi straordinari per matricole per raggiungere i crediti richiesti) siano insufficienti in quanto lasciano fuori gran parte di studenti e studentesse.
4) Siamo a conoscenza di mancata esenzione di tasse ed erogazione di borse di studio per errori burocratici di ER.go o per insufficiente documentazione presentata. Per questo, chiediamo l’immediata attivazione di procedure di ricorso agevolate per tutte e tutti, in particolare per studenti e studentesse migranti per i quali l’esenzione dalle tasse e la concessione di borse di studio incide sul calcolo di reddito necessario al rinnovo del permesso di soggiorno. La burocrazia crea disuguaglianza.
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