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5 maggio @ Piazza Scaravilli: Jam Session Unibo!

Aggiornamento: 28 apr 2021


A più di un anno dall’inizio della pandemia l’università ha vissuto l’accelerazione di cambiamenti in atto da tempo e si apre a un processo di profonda ristrutturazione per i tempi a venire. Ripensare l’università è un esercizio che non riguarda solo l’istituzione, ma anche lo statuto della scienza e della ricerca, la ridefinizione della città di Bologna, i modi di riproduzione della società. In questo senso non si tratta di guardare all’università come la torre d’avorio del Sapere isolata dal mondo esterno, ma come un luogo attraversato dalle contraddizioni e dai conflitti della società, che può tuttavia funzionare anche come elemento e vettore del suo cambiamento e non solo come ripetitore di gerarchie e disuguaglianze. Ci sembra dunque importante che le possibilità attuali dell’università futura diventino un momento di riflessione, discussione, confronto e iniziativa che metta in dialogo le differenti figure e i profili di chi fa vivere l’università a tutti i livelli. Per questo motivo all’interno del percorso BRAIN_Unibo abbiamo organizzato all’interno della giornata di mobilitazione del 5 maggio una ‘Jam Session’ di Unibo, come momento di allargamento della discussione collettiva che abbiamo attivato ormai da un anno sull’università e le sue trasformazioni. Un’iniziativa che intende dunque funzionare sia come brainstorming, sia come momento di riflessione pubblica sui limiti e le possibilità del presente. Immaginare questa iniziativa come una Jam Session significa creare le condizioni per un “insieme in concerto”, nel quale dare voce a prospettive diverse ma che condividono l’importanza di costruire un pensiero collettivo sulle trasformazioni che stiamo vivendo. Con questo spirito docenti, ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti di dipartimenti diversi porteranno brevi interventi (5 minuti) in grado di lanciare in ensemble un insieme di idee, spunti, concetti, progetti. Lo spartito dell’iniziativa sarà organizzato attorno a tre temi principali: la didattica, la ricerca e la città.


Struttura dell’iniziativa (adesioni in aggiornamento) Ore 15.00 – 15.40: Didattica Ore 15.40 – 16.20: Ricerca Ore 16.20 – 17: Città Sessioni Didattica La didattica a distanza è diventata parte della progettazione accademica del futuro. L’ultimo anno ne ha messo in luce non solo le possibilità ma anche i limiti e le contraddizioni. Mantenendo uno sguardo trasversale al processo didattico e alle diverse figure che lo attraversano, quali sono le contraddizioni riprodotte dalla DAD e in che modo contribuiscono ad affermare e consolidare le posizioni sociali già esistenti? È possibile pensare la DAD come uno strumento per rovesciare queste posizioni? Federico Bertoni - Dipartimento di Filologia classica e Italianistica, Professore ordinario

Federico Chicchi - Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia, Professore associato

Monica Dall'Asta - Dipartimento delle Arti, Professoressa ordinaria

Giulia Fabini - Dipartimento di Giurisprudenza, Assegnista di ricerca

Isa Gigliotti - Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, Studentessa

Sandro Mezzadra - Dipartimento delle Arti, Professore ordinario

Antonio Morandi - Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione, Professore associato

Alessio Mucciarelli - Dipartimento di FIsica e Astronomia, Professore Associato

Giorgio Tassinari - Dipartimento di Scienze Statistiche, Professore ordinario

Donata Meneghelli - Dipartimento di Filologia classica e Italianistica, Professore ordinario

Marica Tolomelli - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Professoressa associata

Ricerca La costruzione della società post-pandemica passa inevitabilmente per la ricerca, determinandone gli obiettivi e stabilendo i criteri di assegnazione dei fondi europei, così come la partizione e la gerarchia tra le discipline. Innovazione e resilienza sono le parole chiave che devono orientare chi fa ricerca nella progettazione e nella ricerca di fondi. Ma quale innovazione è possibile dentro a obiettivi e ‘missioni’ già tracciati? Come è possibile riappropriarsi dell’innovazione in questa cornice? Inoltre: cos’è oggi la scienza e quale il suo ruolo sociale? A cosa serve la conoscenza oggi? In che modo l’organizzazione in discipline della produzione del sapere è oggi utile e dove si configura come limite?


Ilaria Cauzzi - Dipartimento di Filosofia e Comunicazione, Studentessa

Giada Coleandro - Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'​Economia, Dottoranda

Vincenzo Lavenia - Dipartimento di storia Culture Civiltà, Professore associato

Matteo Lupoli - Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'​Economia, Dottorando

Michele Filippini - Dipartimento delle Arti, Ricercatore RTDb

Carolina Mudan Marelli - Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'​Economia, Assegnista

Gabriele Montalbano - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Professore a contratto

Giuseppe Pignataro - Dipartimento di Scienze Economiche, Professore associato

Maurilio Pirone - Dipartimento delle Arti, Assegnista di ricerca

Silvia Pizzirani - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Dottoranda

Paola Rudan - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Professoressa associata



Città

Bologna ha uno storico rapporto tra città e università, che ha vissuto momenti cangianti in cui questa relazione si è rivelata elemento di innovazione così come terreno di conflitto, se non di reciproca indifferenza. L’organizzazione dell’università-piattaforma ha imposto la ridefinizione del rapporto tra università, città e società: le misure adottate dalle università sono state in larga parte insufficienti per affrontare la crisi sociale seguita alla pandemia, si sono innescati o accelerati processi di deterritorializzazione, l’investimento sulla Terza missione riarticola l’intreccio tra l’università e il tessuto industriale non soltanto cittadino. Come è possibile pensare oggi il campo magnetico e di tensione tra città e università? Quali scenari si prefigurano tra un intreccio urbano/università insolubile o il modello-campus?



Federico Antibo - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Studente

Matteo Battistini - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Professore Associato

Enrico De Martin - Dipartimento di Filosofia e Comunicazione, Studente

Marika Giati - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Studentessa

Student del "Lab Spazi di Contaminazione" - Laboratorio autogestito degli studenti del CDL Magistrale in Geografia e Processi Territoriali

Gabriela Mazzarello - Dipartimento di Scienze Economiche, Studentessa

Matteo Proto - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Ricercatore

Maurizio Ricciardi - Dipartimento delle Arti, Professore associato

Riccardo Rinnovati - Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, RTDa

Alvise Sbraccia - Dipartimento di Giurispdrudenza, Professore Associato



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